La sfida della sicurezza

Leggi, formazione obbligatoria, controlli e sanzioni..
Perché si continua a morire sul lavoro?

In Italia, le denunce di infortunio presentate all’Inail nel 2024 sono state più di 589.571. Questo dato include gli infortuni minori, gli infortuni severi e le morti sul lavoro. Purtroppo, queste ultime sono state 1090 solo nel 2024 in Italia, ben il 4,7% in più del 2023, con differenze significative rispetto al settore in cui si opera.

Gli ultimi dati comparativi ci dicono che l’Italia è la quarta nazione per numero di infortuni non fatali e la seconda per numero di infortuni mortali (insieme a Francia, Spagna e Germania); anche se questi dati risentono della pandemia che abbiamo attraversato e i cui decessi sono stati registrati in maniera differente tra i diversi paesi europei.

In generale, oggi, in Italia si muore a causa di eventi catastrofici, cadute e schiacciamenti, incendi, esplosioni.

Chi si occupa di Sicurezza sul Lavoro che lavora ogni giorno per prevenire gli incidenti nei loro contesti di lavoro sa bene che:  

La sicurezza non si fa con la carta, ma monitorando i processi produttivi ed i sistemi organizzativi ed incidendo davvero sulle abitudini, e sui comportamenti delle persone, per renderle protagoniste della loro e altrui sicurezza.

Ecco allora che il progetto Sicuri per Mestiere propone un percorso completo per diffondere la cultura della sicurezza e facilitare il coinvolgimento di lavoratori e lavoratrici nel mettere in atto in prima persona comportamenti sicuri, misurando i cambiamenti in tempo reale.

👉 La sicurezza non è un insieme di adempimenti, è mettere in atto comportamenti sicuri sul lavoro: Sicuri per Mestiere cambia la cultura della sicurezza.

Innovazione e sicurezza: tecnologia al servizio del lavoro sicuro

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